Trattamenti anticellulite in gravidanza, cosa possiamo o non possiamo fare?

Trattamenti anticellulite in gravidanza, cosa possiamo o non possiamo fare?

La cellulite è l’inestetismo più diffuso al mondo: solo in Italia si calcola che ne soffrano oltre 20 milioni di donne. E non di rado coloro che l’hanno "scampata" nell’adolescenza la vedono comparire durante la gravidanza. In che modo è possibile prevenirla? E come eliminarla?

Un processo infiammatorio

C’è cellulite e cellulite: a quanto pare ben 29 diverse forme.

Tanto quanto basta per non amarla e tentare di tutto per ELIMINARLA.

Perché anche se dal punto di vista medico la buccia d’arancia non è un’affezione particolarmente grave, è pur sempre il segnale visibile che c’è qualche problema a livello del microcircolo, del tessuto adiposo e del nostro ‘mare interno’, la sostanza che si diffonde negli spazi interstiziali dove avvengono le più importanti reazioni vitali.

All’origine della cellulite c’è un eccesso di grassi e carboidrati assunti con l’alimentazione, che provocano alterazioni metaboliche cellulari e tessutali, un aumento dei radicali liberi e una mancata depurazione dalle sostanze di scarto.

Tali sostanze via via si accumulano e finiscono per causare una stasi linfatica, che ostacola la microcircolazione e l’ossigenazione, attivando i tipici processi infiammatori e di fibrosi della cellulite.

Nei nove mesi può peggiorare?

In gravidanza gli ormoni si danno un gran daffare per favorire gli accumuli adiposi necessari ai fabbisogni del bebè. In più, nei nove mesi subentrano i cambiamenti nel metabolismo, il peso del pancione e le difficoltà circolatorie, che possono accentuare la stasi di tossine che si infiltrano nei tessuti riducendo la loro capacità di depurazione dalle sostanze di scarto.

Ed ecco che si innescano le alterazioni che possono favorire la prima comparsa o il peggioramento della cellulite.

Mangiare bene, ma non per due

L’alimentazione può aiutare ad evitare la formazione dell’inestetismo?

In realtà, si potrebbe definire la prima strategia di prevenzione.

In gravidanza non è certo il caso di inseguire il mito della silhouette perfetta adottando diete squilibrate, perché i pasti quotidiani devono assicurare il giusto mix di grassi, carboidrati, proteine, acqua, minerali e vitamine.
Ma non è neanche il caso di mangiare senza limiti, con la scusa che si porta in grembo un bambino! Una dieta abbondante, ricca di cibi ipercalorici come fritti, formaggi grassi e fermentati, dolci e insaccati, oltre a dare sovrappeso induce l’attivazione di tutte quelle alterazioni che accentuano gli inestetismi della cellulite.

Per una buona prevenzione, ma soprattutto per il benessere di mamma e bambino, è consigliabile ripartire i vari nutrienti in cinque pasti al giorno, dando la preferenza a carboidrati a colazione e pranzo e proteine a cena. Non devono mai mancare frutta e verdura fresche e di stagione, quando possibile con la buccia, che contiene molti nutrienti ed è ricca di fibra, che aiuta l’attività intestinale.

Il movimento fa sempre bene

L’attività fisica è l’altra fondamentale strategia di prevenzione, che aiuta a mantenere il tono muscolare e l’equilibrio cardiovascolare, preservare l’elasticità dei tessuti, migliorare la circolazione ed evitare l’accumulo di grasso.

Durante i nove mesi sono particolarmente indicate lunghe passeggiate all’aria aperta, associate magari a cyclette, oppure nuoto e ginnastica in acqua.

Se la futura mamma lo desidera, possono andar bene anche altri sport, ma è sempre opportuno chiedere prima il parere del medico.

No agli integratori, sì alle tisane

Una vecchia norma di buon senso chiede di evitare in gravidanza e nell’allattamento qualsiasi farmaco, a meno che non sia indicato dal medico. E la stessa regola vale anche per tutti gli integratori, soprattutto quelli contenenti sostanze che stimolano il metabolismo tiroideo, adiposo o renale, come il fucus e la caffeina, spesso usati in preparati anticellulite perché attivi sulla massa grassa. Consentite invece tisane con camomilla, tiglio, salvia, rosmarino, malva, melissa e timo, che non hanno una specifica azione anticellulite ma facilitano la depurazione riducendo le tossine.

E le creme?

In gravidanza si possono usare senza problemi formule semplici, che idratano e mantengono l’elasticità dei tessuti, come l’olio di mandorle dolci o l’olio di germe di grano, che proteggono anche dalle smagliature. Per quanto riguarda le numerose creme anticellulite, le più efficaci sono quelle contenenti ingredienti in grado di attivare il metabolismo tessutale e adiposo, ma in gravidanza per precauzione è sconsigliato adoperarle perché è vero che sembrano agire solo in superficie, ma non si può escludere al 100% che possano entrare in circolo, arrivando alla placenta e quindi al bambino.

Il nostro consiglio è quindi di utilizzare creme testate sulle donne in gravidanza che siano altamente green ma efficaci.

Ad esempio è il balsamo corpo liftante, rassodante CAUDALìE VINOSCULPT.

Arricchito con Polifenoli di vinaccioli d'uva antiossidanti ed estratto di iris rassodante, il Balsamo Corpo Liftante Rassodante agisce simultaneamente sulle 4 zone critiche del corpo (braccia, busto, ventre e glutei) per una pelle più tonica sin dal primo mese di utilizzo.

La pelle è distesa, tonificata e visibilmente più soda. Il burro di karité bio preserva l'idratazione della pelle, elemento essenziale per la morbidezza dell'elastina.

La sua texture soffice favorisce il massaggio e lascia la pelle morbida, senza residui grassi.

All'applicazione, si svela una fragranza leggera dalle delicate note di fiori d'arancio.

Formula:

97% di ingredienti di origine naturale.

Testato dermatologicamente.

Adatto alle pelli sensibili e alle donne in gravidanza.

E come tutti i prodotti Caudalie, senza parabeni, fenossietanolo, ftalati, oli minerali, ingredienti di origine animale.

Linfodrenaggio, nell’attesa si può

È bene astenersi anche da qualunque trattamento di medicina estetica, specialmente quelli che usano ultrasuoni, radiofrequenze e laser, perché tutte le vibrazioni meccaniche o elettromagnetiche possono causare danni al feto.

Meglio evitare anche la pressoterapia, che si avvale di particolari gambali che esercitano una pressione diversificata dalle caviglie alle cosce, dato che questa metodica muove importanti quantità di linfa e può stimolare le contrazioni uterine.

Per contrastare la stasi venolinfatica e ridurre i processi infiammatori tipici della cellulite è invece utile sottoporsi a sedute di linfodrenaggio manuale oppure meccanico, eseguito con particolari strumenti che, sfruttando l’azione di piccole sfere ruotanti, stimolano i recettori tessutali. Si possono fare anche in gravidanza, l’importante è che vengano eseguiti da mano esperta.
Per un’azione sinergica, si possono indossare, finché la stagione lo consente, calze elastiche a compressione graduata.

Dopo il parto, via libera ai trattamenti

Una volta nato il bebè e, se la mamma lo nutre al seno, concluso il periodo dell’allattamento, è possibile ricorrere a strategie anticellulite più ‘strong’: innanzitutto, se si è ancora sovrappeso, è necessario sottoporsi a un’idonea dieta dimagrante e svolgere regolare attività fisica. Inoltre ci si può sottoporre ai trattamenti locali di medicina estetica.
Quali i più indicati? Oggi i più affidabili sono la propulsione di ossigeno, la carbossiterapia e la mesoterapia.